
Il cardinale Edoardo Menichelli confermato assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani
Carissimi Amici e soci tutti dell’AMCI,
con grande emozione e con gioia immensa desidero comunicarvi che la Conferenza Episcopale Italiana, nel corso dei lavori della riunione plenaria svoltasi dal 21 al 23 marzo u. s. ha confermato il Card. Edoardo Menichelli, Arcivescovo Emerito di Ancona-Osimo nelle funzioni di Assistente Ecclesiastico Nazionale della nostra Associazione.
Ringraziamo il Signore per questo grande dono che ci fa, e alla CEI ed in particolare al Presidente Card. Gualtiero Bassetti e al Segretario Generale Mons. Stefano Russo esprimiamo sincera gratitudine.
La riconferma del Card. Menichelli alla guida dell’AMCI dà continuità alla splendida azione di guida spirituale che Don Edoardo con tanto sacrificio ma con grande entusiasmo, fermezza e affettuosa vicinanza porta avanti dando la possibilità di orientare un fondamentale lavoro di testimonianza cristiana nelle singole realtà diocesane.
Ringraziamo Don Edoardo per l’opportunità che ci offre di riflettere su una Chiesa che valorizza la dignità battesimale di ogni membro del Popolo di Dio e di ogni singolo medico impegnato nelle missioni di comunità.
Il Card. Menichelli ricopre da tempo questo incarico dando seguito al fattivo impegno espresso nell’Associazione dal Card. Dionigi Tettamanzi e dal Card. Fiorenzo Angelini.
Con il Suo ausilio continueremo il nostro cammino di riflessione di ascolto e di operatività, per ritrovare quell’anelito al bene morale, difendendo la vita così come è trascritto nella dignità della nostra professione, affinché si possa continuare a rendere il nostro servizio etico, sempre libero da compromessi, condizionamenti o da negoziazioni di sorta. Lo richiede la nostra coscienza e la dimensione etica della nostra professione, impegnata nel sollievo della sofferenza in tutte le fasi della vita, dal concepimento al suo naturale confine.
L’incontro di Assisi ci consentirà di proseguire con Don Edoardo un cammino educativo e partecipativo e un dialogo costruttivo fondato sulla dignità inviolabile della persona.
Il Presidente Nazionale
Filippo M. Boscia
L’AMCI accoglie con grande gioia e soddisfazione la notizia della conferma del card. Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona – Osimo nell’incarico di assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani. E ricordiamo, nell'occasione, che il card. Menichelli ricopre questo incarico dal marzo 2012, a seguito della rinuncia del card. Dionigi Tettamanzi subentrato a sua volta al card. Fiorenzo Angelini.
Esprimiamo quindi a nome del Presidente Filippo Boscia, della Presidenza nazionale e di tutti i dirigenti ed iscritti dell’AMCI, la nostra gratitudine al nostro amatissimo Card. Menichelli per avere accettato il rinnovo di questo incarico e di guidarci ancora, ma anche alla Conferenza Episcopale Italiana nelle persone del Presidente card. Gualtiero Bassetti e del Segretario Generale mons. Stefano Russo, per averci fatto il dono della Sua conferma a nostro Assistente.

CEI : LETTERA AI CURANTI
E' con grande piacere che pubblichiamo il testo della “Lettera ai Curanti” che il direttore dell’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute, don Massimo Angelelli, ha inviato in vista della XXX Giornata Mondiale del Malato.o :
Lettera ai Curanti in occasione della celebrazione della XXX Giornata Mondiale del Malato
(in allegato potrete scaricare tutto il testo originale e completo)
La gratitudine e la riconoscenza, il rispetto e la stima sono solo alcuni dei sentimenti che vogliamo esprimere a voi Curanti che da sempre, e negli ultimi tempi in modo decisamente più intenso, vi prendete cura dei malati e dei sofferenti.
Ciò che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, e continuiamo a vivere, vi vede impegnati fino all’estremo delle vostre risorse. Lo stress accumulato, il peso e la fatica, il disorientamento e la sensazione di impotenza di fronte ad una situazione globale, solo immaginata, hanno messo a dura prova la vostra dimensione professionale e personale.
La XXX Giornata Mondiale del Malato, con il tema «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità», mette al centro la persona malata e le persone curanti ed è l’opportunità per indirizzarvi un pensiero grato e rendervi onore. Le nostre parole sono appena sufficienti per esprimere e apprezzare il vostro impegno.
Già lo aveva evidenziato san Giovanni Paolo II quando nel 1992 istituì questa Giornata: «La celebrazione annuale della “Giornata Mondiale del Malato” ha quindi lo scopo manifesto di sensibilizzare il Popolo di Dio e, di conseguenza, le molteplici istituzioni sanitarie cattoliche e la stessa società civile, alla necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi; di aiutare chi è ammalato a valorizzare, sul piano umano e soprattutto su quello soprannaturale, la sofferenza; a coinvolgere in maniera particolare le diocesi, le comunità cristiane, le Famiglie religiose nella pastorale sanitaria; a favorire l’impegno sempre più prezioso del volontariato; a richiamare l’importanza della formazione spirituale e morale degli operatori sanitari e, infine, a far meglio comprendere l’importanza dell’assistenza religiosa agli infermi da parte dei sacerdoti diocesani e regolari, nonché di quanti vivono ed operano accanto a chi soffre».
In mezzo alla complessità preoccupante in cui siamo immersi sorge il desiderio di cercare insieme, nell’ascolto reciproco delle sofferenze, delle attese e delle prospettive, un segnale di speranza.

ANNUNCIO DELLA VENERABILITA' DI MONS. TONINO BELLO
Con immensa gioia pubblichiamo in allegato il decreto ufficiale con l'annuncio della Venerabilità di mons. Tonino Bello, ratiticato da Papa Francesco e pubblicato il 25 novembre 2021.

AMCI DI NOVARA : "MALATTIA E CONSOLAZIONE NELL’ERA DELLA MEDICINA DIGITALE" - SABATO 12 FEBBRAIO 2022 - introduzione di Balzaretti e foto
Aula Magna Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità
Sabato 12 Febbraio 2022
ACCREDITAMENTO ECM
moderatore dr. Cleto Antonini AMCI
PROGRAMMA
8.00 ACCOGLIENZA DEI PARTECIPANTI
8.15 SALUTI DEL DIRETTORE GENERALE dr. Gianfranco Zulian
8,30 SALUTI VICEPRESIDENTE A.M.C.I. dr. Franco Balzaretti
8,45 INTRODUZIONE AL TEMA dr. Nunziatino Zampogna
9.00 SUGGESTIONI FILMICHE dr. Grossini Giancarlo
9.30 LA RIABILITAZIONE fisioterapista Sig.ra Anna Gioiella
9.45 LE CURE DOMICILIARI Maria Adelina Ferri-Antonella Ferrari
Poesia “Egregio dottore”
10.00 LE R.S.A. sig.ra Donatella Nonato
Poesia “Al dr. E Gabrici”
10.15 IL MEDICO DI BASE dr.ssa Carmen Pazzafini
10.30 IN OSPEDALE - RIAMINAZIONE dott.ssa Grossi Francesca
Poesia “Al dr. Gabrici 21.11.1979
10.50 IN PEDIATRIA dr.ssa Paola Spina
11.10 LA SALUTE MENTALE dr.ssa Paola Bossi
Poesia “Caro dottore”
11.30 Coffee break
11.45 LA CONSOLAZIONE NEL CODICE DEONTOLOGICO MEDICO
ED INFERMIERISTICO
Dott. Federico D’Andrea presidente Ordine dei medici di Novara
Dott.ssa Paola Sanvito Presidente Ordine degli infermieri VCO
12,15 RIFLESSIONI FINALI Prof. Anzani - Prof. Guenzi
12.45 Dibattito
13.15 Compilazione Questionario ECM
13.30 Chiusura lavori

mons. Mauro Cozzoli (AMCI di Roma): "Vaccini, l'ordine morale vincola al pari del legale"
Non perde intensità in Italia il dibattito, anche acceso, provocato dal ricorso ai vaccini per far fronte alla pandemia da Covid-19. E, per quanto alimentate da settori no-vax assai minoritari, le tensioni sono forti e le contrapposizioni persino rabbiose. Il motivo del contendere è dato dalla libertà da obblighi di vaccinazione.
La libertà è un bene, espressione dell’essere proprio della persona: un bene-potere di scegliere e decidere, che la sapienza biblica riconduce al disegno creatore divino: «Dio da principio creò l’uomo e lo mise in mano al proprio volere» (Sir 15,14). La libertà è il potere della volontà, facoltà spirituale insieme all’intelligenza, che fa dell’individuo umano un essere sui iuris, dominus sui: "padrone" di sé e delle proprie azioni, e perciò responsabile. È questa l’autodeterminazione, espressione prima della libertà, che si estrinseca nella scelta e nella decisione. Ma con cui la libertà non coincide, come invece si tende a credere e a far credere oggi.
Una libertà centrata sul potere di autodeterminazione è una libertà vuota e arbitraria. Vuota perché non inverata da un ordine di beni e valori morali. Arbitraria perché in balia dell’opinione, di "quello che mi pare".
La libertà cresce e matura nel passaggio dall’autodeterminazione: libertà di scelta; all’autorealizzazione: libertà morale. Libertà per il bene, che si lascia vincolare dal bene: lo ricerca, lo vuole, lo adempie. Bene che non è fatto dalla libertà. È fatto prima, da un ordine morale riconosciuto dall’intelligenza e fatto proprio dalla volontà, che insieme costituiscono la libertà.
Di questa riduzione della libertà a mera autodeterminazione abbiamo riscontri molteplici in prese di posizione di individui, opinion leader, associazioni, movimenti, partiti, specie in merito a questioni eticamente sensibili. Ne è espressione critica, altamente dissociativa, il rifiuto irragionevole di vaccinarsi da parte di settori della popolazione, in nome della libertà di autodeterminazione, disconoscitrice di ogni obbligo e responsabilità indotti dal vaccino.
Prescindiamo qui dalla responsabilità verso se stessi. Consideriamo la responsabilità verso gli altri, rispondente al dovere di tutelare la salute altrui. Se è vero, come la scienza dimostra, che il vaccino contrasta la diffusione del virus, impedendo o anche solo limitando i contagi e le letali conseguenze, e che i benefici della vaccinazione superano di gran lunga i rischi, allora – fatte salve legittime controindicazioni mediche – vaccinarsi è un obbligo morale. Obbligo tanto più grave quanto più contagiosa e nociva per gli altri può risultare la vicinanza e l’interazione con essi. Obbligo che inizia da una corretta e leale informazione sui vaccini.
Tale obbligo può (forse) non diventare un dovere legale, per la complessità e conflittualità delle situazioni, delle mediazioni e delle implicazioni che l’imposizione giuridica può comportare. Resta però un dovere morale che non obbliga per legge ma obbliga in coscienza, non obbliga davanti al legislatore, ma obbliga davanti a Dio; la cui inadempienza può non essere un reato ma può essere un male morale, un peccato.
La questione etica dei vaccini co-implica due princìpi: il principio di autodeterminazione e il principio del bene comune. Bene del "noi tutti" uniti in società, che per noi qui è il bene della salute pubblica: bene di tutti e di ciascuno nella comunità di appartenenza. Due princìpi da coniugare insieme, indivisibilmente. Un’autodeterminazione centrata su se stessa, indifferente al bene comune, incurante del male arrecabile ad altri, è un’autoreferenzialità moralmente colpevole.
L’ordine morale non è meno vincolante di quello legale. Non è ad libitum. «Vaccinarsi – ha detto il Papa qualche giorno fa – è un dono d’amore per gli altri". Anche l’amore ha i suoi vincoli, il dono i suoi doveri. Essi non sono esigibili per legge. Non sono però espressione di mero sentimento. Ma di una libertà che si lasca vincolare, autodeterminare dall’amore.
Mons. Mauro Cozzoli
Teologo moralista, Pontificia Università Lateranense
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